La morte di Filippo Raciti

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Lunedì 5 febbraio 2007 RAI1 trasmette in diretta i funerali di Filippo Raciti, il poliziotto ferito a morte da pezzi di lavabo staccati dal bagno dello stadio di Catania e scagliati contro di lui da un gruppo di "tifosi" dopo la partita Catania-Palermo mentre la polizia cerca di contenere gli scontri tra le tifoserie rivali.

E' il momento della commozione, dello sdegno e della rabbia.

Sentimenti a cui purtroppo le cronache televisive degli ultimi anni ci hanno abituato.

Perché un uomo viene strappato alla famiglia dalla pazzia di ragazzini che hanno l'età di sua figlia?

Un perché a cui nessuno ha saputo trovare risposta, una morte assurda a cui però qualcuno ha deciso di dare un senso.

Quel qualcuno sono la moglie, i figli, il suo più caro amico.

Filippo Raciti era un eroe, un uomo che quella sera provava a combattere la violenza, un uomo che preferiva insegnare con l'esempio piuttosto che con le prediche, per il quale valeva la pena di fare il proprio dovere sempre.

E inimmaginabile che dei poliziotti muoiano al solo scopo di tenere a bada delle persone che devastano le strade solo perché la loro squadra ha perso.

Le indagini sulla sua morte che portarono, grazie alle immagini filmate dalle telecamere dello stadio, all'arresto di un indiziato minorenne, condussero dopo un anno all'arresto di una seconda persona.

Il primo fu condannato a 14 anni di reclusione mentre il secondo, maggiorenne, a 11 anni.

I colpevoli hanno dovuto risarcire la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell'Interno per danni non patrimoniali e, ovviamente, la vedova e i due figli dell'ispettore.

Filippo Raciti è stato insignito della Medaglia d'oro al valor civile alla memoria.