OMICIDI IN FAMIGLIA – FAMILY MURDER

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In base a recenti statistiche gli omicidi in famiglia superano di circa il tre per cento i delitti commessi dalla criminalità organizzata.

Esistono tre tipologie di Family Murder: omicidio strumentale finalistico, omicidio espressivo emozionale e omicidio patologico.

L'Omicidio Strumentale Finalistico è del tipo organizzato e premeditato, ha un obiettivo ben preciso ed un movente del tipo logico;

l'Omicidio Espressivo Emozionale è del tipo istintivo, esprime uno stato d'animo ed una serie di emozioni;

l'Omicidio Patologico è commesso da soggetti con forti problemi mentali.

Il Family Murder comprende quattro vittimologie: parricidio (padre, madre o entrambi i genitori), uxoricidio (coniuge, convivente, partner, ex), parenticidio (zio, cugino, nipote, ecc.) e figlicidio.

Le cause per le quali avvengono questi omicidi possono essere di vario tipo: problemi psicologici e psichiatrici, frustrazione, aggressività, problemi comunicativi in famiglia, rigidità familiare, crisi economiche e sociali, cambiamento dei luoghi di aggregazione, clima e festività.

Esempi di Family Murder

FERDINANDO CARRETTA: nel 1989, a Parma, uccise da solo entrambi i genitori e il fratello. Movente: ha l'abitudine di fare i bisogni anziché nel water in un bicchiere o su un giornale e questo fa infuriare il padre. Progetta così di uccidere con una pistola sia i genitori che il fratello. Al momento del delitto era totalmente incapace di intendere e di volere.

PIETRO MASO: nel 1991, a Montecchio di Crosara (VR), uccise entrambi i suoi genitori aiutato da tre amici. Si servì di un tubo di ferro e di altri corpi contundenti tra cui spranghe ed un bloccasterzo. Movente: voleva intascare subito la sua parte di eredità. Vengono tutti condannati per omicidio volontario e la perizia psichiatrica contemplerà la piena capacità di intendere e di volere. Nel caso di Maso lo psichiatra parlerà di disturbo narcisistico della personalità che comunque non è una vera e propria infermità.

ARAL GABRIELE: nel 2002, a Roma, ha ucciso i genitori stordendoli con un sonnifero e poi soffocandoli. Movente: aveva mentito circa i suoi studi universitari, falsificava il libretto e aveva fatto credere loro di essere ad un passo dalla laurea in Economia e Commercio, ma il suo castello di menzogne iniziava a crollare. Aral è stato sottoposto ad una perizia psichiatrica che lo ha definito perfettamente sano di mente.

ERIKA DI NARDO: nel 2001, a Novi Ligure (AL), ha ucciso premeditatamente, con il concorso del fidanzato Omar, usando un coltello da cucina, la madre, il fratellino e, secondo l'accusa, avrebbe progettato di uccidere anche il padre. Movente: apparentemente non c'è la presenza di un comprensibile movente ma i due avevano una "idea fissa" in quanto Erika considerava la sua famiglia un ostacolo ai suoi progetti futuri. Questo però non ha consentito loro di essere considerati incapaci di intendere.

PATRIZIA REGGIANI: nel 1995, a Milano, fece uccidere da un sicario il marito, lo stilista Maurizio Gucci, con un colpo di pistola alla nuca. Movente: era sprofondata in un vortice di odio, di desideri di rivalsa, di interessi materiali che, consigliata dalla sua cartomante di fiducia, le fecero decidere di assoldare un killer per eliminare il marito. Le richieste di perizie psichiatriche arrivano incessanti ma i periti sono concordi: Patrizia ha sì disturbi di personalità ma non così gravi da farle decidere un omicidio.

N.B. – Questo elaborato è frutto di quanto da me analizzato durante il seminario "Family Murder e Indicatori del Crimine" organizzato dal CESCRIN. Relatori Dott. Carmelo Lavorino, Dott. Enrico Delli Compagni e Prof. Marco Cannavicci che ringrazio.