Il Terrorismo

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La parola terrorismo comparve per la prima volta nel 1798 nel "Dizionario dell'Accademia francese" ma il suo significato non corrisponde a quello odierno.
Allora si intendeva l'abuso del potere rivoluzionario, oggi l'attività delittuosa finalizzata al sovvertimento dell'ordine politico e sociale.
Non esiste una definizione di terrorismo né nella legislazione italiana né, tanto meno, in quella internazionale in quanto manca una visione comune nel delineare e definire quali siano gli atti terroristici.
Dopo l'11 settembre si è riunita l'assemblea delle Nazioni Unite dove sono emersi dei contrasti proprio a proposito della sua definizione.
Tale difficoltà si relaziona ad una questione pratica in quanto se non si sa cosa sia il terrorismo, non si sa neanche chi sono i nemici e quindi, conseguentemente, come batterli.
Basti pensare come, nello statuto dei crimini contro l'umanità, manca il terrorismo proprio per la questione sopra citata.
Nel 1973 per l'attentato di Fiumicino furono arrestati i responsabili: un gruppo composto da libanesi, egiziani e libici. Successivamente essi si rifugiarono in Egitto dove furono accolti come eroi internazionali e furono date loro sia l'impunità che l'immunità.
Anche l'Italia, per ragioni di stato, ha spesso concesso asilo politico a molti terroristi. Questo ha fatto si che gli organismi internazionali ci considerassero un paese blando e non impegnato nella lotta contro il terrorismo.
Il terrorismo si divide in Interno e Internazionale.
Quello interno è terrorismo di stato e rivoluzionario; quello internazionale è il terrorismo indipendentista o separatista.
Il terrorismo interno ha assunto dei momenti rilevanti dopo la seconda guerra mondiale soprattutto in Israele e in Algeria anche se non tutti i paesi manifestano una forma uguale di terrorismo: in alcuni infatti vi sono manifestazioni meno cruente rispetto ad altre.
Il terrorismo indipendentista è l'espressione sotto la quale si riconducono coloro che lottano per la formazione dello stato nazionale. E' un movimento che mira a liberarsi dall'oppressione coloniale e a costituire uno stato indipendente.
Attualmente si conoscono altri due tipi di terrorismo: il Cyberterrorismo e il Terrorismo Transnazionale.
Per cyberterrorismo si intende l'attività volta alla distruzione o al danneggiamento di sistemi informatici quali banche dati o sistemi di comunicazione di massa avvalendosi di metodiche proprie della criminalità informatica.
Il terrorismo transnazionale è quello che preoccupa di più, tanto che le Nazioni Unite hanno predisposto una lista delle organizzazioni che i singoli paesi considerano terroristiche.
Gli appartenenti a queste organizzazioni hanno imparato a conoscere bene le normative esistenti nei vari stati europei potendo così scegliere dove compiere le loro attività e quali.
Etimologicamente l'atto terroristico può essere considerato come un comportamento umano lesivo dell'incolumità fisica della persona che crea una paura diffusa nei confronti di un numero indeterminato di persone.
Il terrorismo è contraddistinto da due momenti: la finalità ideologica che lo motiva e la finalità politica che si prefigge.
OSAMA BIN LADEN
E' il terrorista, diciamo così, più conosciuto.
E' uno sceicco saudita di origine yemenita che ha fondato e dirige il "Fronte islamico internazionale per la Jihad contro gli ebrei ed i crociati", una organizzazione integralista transnazionale con base in Afghanistan.
Questa organizzazione è una sovrastruttura che indirizza le attività di altre organizzazioni. Passa attraverso il rovesciamento, con la violenza, dei regimi corrotti dall'influenza dell'occidente, con particolare riferimento all'Arabia Saudita, accusata di ospitare le basi militari degli americani durante la guerra del golfo. E' la diretta emanazione della organizzazione denominata "Al-Qaida" tramite la quale Bin Laden, sin dalla metà degli anni '80, ha fornito supporto logico e finanziario ai gruppi integralisti islamici.
Nel 1996 Bin Laden ha proclamato il "Fatwe" (parere giuridico-religioso) dove esortava i musulmani ad attaccare le truppe statunitensi e ad uccidere gli americani.
Osama ha una articolata rete di fiancheggiatori reclutati da musulmani della Costa d'Avorio, del Sudan, della Nigeria, del Senegal e della Mauritania, quasi tutti immigrati clandestini, allo scopo di infiltrarli nell'occidente e come attentatori nei confronti di obiettivi statunitensi, israeliani ed occidentali.