Il 24 luglio del 1971, nei bagni dell'Università Cattolica di Milano, fu trovato il cadavere di Simonetta Ferrero, una ragazza di 26 anni laureatasi due anni prima proprio in quella università.
Fu un massacro in piena regola e ancora oggi, visto che si tratta di un delitto irrisolto, ci si chiede chi e perché abbia assassinato con tanta rabbia Simonetta.
A trovare la giovane fu un seminarista, Mario Toso, iscritto alla facoltà di Filosofia, il quale non sembra entrarci nulla con il delitto.
Sotto le unghie di Simonetta vengono trovati frammenti di pelle, segno che la giovane ha lottato con il suo assassino.
L'indagine si presenta subito in salita.
Simonetta ha una vita irreprensibile, un lavoro tranquillo, abita con la famiglia e di lì a poco sarebbe dovuta partire proprio con i genitori per una vacanza in Corsica.
Sembra altresì che si fosse recata alla Cattolica per conto di una amica.
Nel bagno dove è stato trovato il corpo c'è sangue dappertutto: ditate sul pavimento, manate sui muri e svariate impronte.
Di indizi ce ne sono un mare eppure su questo delitto scende il buio più fitto.
Resta solo una ipotesi e cioè che ad uccidere Simonetta sia stato un serial killer.
Forse lo stesso individuo che, tra il 1970 e il 1975 a Milano, uccise a coltellate 11 donne: alcune prostitute ma anche donne dalla vita tranquilla, proprio come Simonetta Ferrero.
11 DONNE UCCISE, 11 DELITTI INSOLUTI.
N.B. – Questo articolo è tratto dal libro "Misteri d'Italia" di Carlo Lucarelli, rivisto e corretto dalla sottoscritta.